Quattro SIM quattro, signore e signori, firmate Telecom Italia.
E con un vero “primaio” di roba sopra: l’ennesima pista per le macchinine (bella la metà di quella Renault, peraltro già deserta), l’intero stadio di San Siro con un giochino fallato per tirare di pallone, un numero imprecisato di negozi semivuoti con merce di scarsa qualità (che non avrei preso nemmeno regalata), uffici che sono una vera trappola per avatar, di quelli che entri e non sai mai come uscire, robottini decorativi sparsi ovunque ma che non servono a niente, una spiaggia desolata che nemmeno l’isola di Lost, un drive-in con macchine bizzarre e uno schermo vuoto, un piccolo hovercar impossibile da guidare e, come musica di sottofondo, una delle tante internet radio americane in streaming.
E nonostante tutto questo, tanto, troppo spazio vuoto e cartelli con le frecce senza teleport incorporato. Pedalare, gente!
Chicca finale, un HUD che – previa complicata e critica attivazione via SMS sul proprio cellulare RL – permetteva di mandare SMS ai cellulari italiani da dentro Second Life.
Non oso pensare a quanto abbiano speso quelli della Telecom per la loro SuperSIM e non mi interessa. Penso però che si tratti di una grossa occasione sprecata.
Non amo criticare il lavoro degli altri e so quanto sia difficile accontentare un cliente che pensa di avere le idee chiare su come sfruttare SL per fini di marketing, ma come resident interessata a tutte le novità italiane su SL dico che forse, se quelli di Telecom si fossero soffermati un po’ di più a capire le esigenze del cittadino di Second Life avrebbero potuto creare qualcosa di interessante, coinvolgente e utile.
Ieri sera invece ho visto soltanto un piccolo esercito di persone di ISN – la società che ha curato il lavoro di realizzazione delle SIM e la gestione dell’evento di lancio – che, sommati ai visitatori, ammontavano a un’ottantina di avatar in tutto (nell’ora che ha seguito l’apertura, poi nelle ore successive il numero è andato calando).
Il numero di visitatori, che sarebbe stato buono per una SIM unica – con quella piacevole sensazione “SIM full” di un evento ben riuscito e tutto esaurito – sparpagliato invece su quattro SIM si è tradotto in tre mucchietti di pallini verdi che sembravano pecorelle disorientate in uno spazio enorme e poco strutturato.
Ora sono curiosa di vedere cosa succederà poi e spero che le attività di animazione sull’isola renderanno questo luogo vivo e coinvolgente come, per esempio, la spiaggia di T-Online che, da questo punto di vista, resta ancora un ottimo esempio di come costruire un’esperienza che spinga i resident a tornare e ad affezionarsi a un luogo, fino a creare una vera comunità.
Forza Telecom Italia, possiamo farcela! Datevi una mossa 🙂
Mancavo da un po’ dal tuo blog…
e ora che quasi tutti i post parlano di SL non ne capisco più una parola.
Questo m’è risultato in particolare il più incomprensibile.
Sono vecchio… 🙂
Ciao
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