Una storia d’inverno

Quest’inverno, in un momento molto particolare, ho scritto un nuovo racconto breve.
Oggi, per caso, mi è ricapitato tra le mani e ho pensato di condividerlo con voi.
Il tema è quanto sia difficile imparare da grandi, se non si trova la persona giusta che ci prende per mano e ci accompagna.

Sapeva tutto sulle macchine da cucire.

Aveva imparato a cucire da bambina guardando i suoi genitori, e amava farlo, per quanto fosse un lavoro faticoso. Cuciva nel laboratorio del padrone, otto ore al giorno, insieme alle altre operaie sue amiche. Il poco tempo libero che aveva lo dedicava a suo figlio: insieme, ascoltavano alla radio storie importanti, raccontate da voci piene di sentimento, che parlavano di mondi lontani e meravigliosi, e ogni tanto ne inventavano delle nuove, prima di addormentarsi. Segretamente, però, lei desiderava di imparare a leggere quelle storie famose, per crescere e diventare una persona migliore. Ma in cuor suo sapeva che non avrebbe mai potuto farlo, perché non era mai andata a scuola. Se ne vergognava profondamente e non ne parlava mai con nessuno. Solo ogni tanto, da sola nella sua stanza, provava a compitare un vecchio libro, senza successo. Così, la sua vita andava avanti.

Un giorno, però, scoprì che una delle sue amiche del laboratorio sapeva leggere: aveva imparato da una maestra molto capace, che viveva poco lontano. E come leggeva bene la sua amica! Forse, si disse, avrebbe potuto imparare anche lei. Forse quella maestra l’avrebbe aiutata. Ma la vergogna per la propria incapacità era tale in lei che rimandò quella decisione, e la rimandò ancora, e poi ancora.

Erano ormai passati due anni quando alla fine, in un giorno d’inverno, trovò il coraggio di presentarsi alla maestra.

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